Armando Palmieri: “Il Made in Italy, la cultura del prodotto e i Social Network sono le armi vincenti”

Volevo inaugurare le conversazioni de Il Salotto del Caffè, allestito nella torrefazione Caffè Carbonelli, con la storia di un amico.

Lui è Armando Palmieri, per gli amici Dino. Ama definirsi pasticciere in movimento. Ha lavorato al fianco di chef stellati come Bruno Barbieri che, come sentirete, lo volle fortemente come capo pasticciere al suo ristorante di Londra.

Esperienze in giro per il mondo, tra Canada, USA, Cina, è fortemente convinto che facendo riscoprire la cultura dei nostri prodotti, partendo dal nostro stesso paese, la cucina e la qualità del cibo Made in Italy potrà rinvigorirsi e riacquisire il giusto risalto anche proprio qui in Italia.

Alla sua attività in cucina e in pasticceria, affianca un sapiente uso dei social network. “Sono stati l’amplificatore della mia attività di chef e mi hanno aiutato ad avere la giusta visibilità. Oggi tanti chef portano avanti ancora la cultura del segreto. Io sono per la cultura della condivisione.”

È stata davvero una piacevole conversazione. Ricca di spunti. Ho trovato non solo un amico, ma un complice, nella sua filosofia di reintrodurre la conoscenza dei prodotti nostrani. L’educazione del consumatore. Vi consiglio di ascoltarla tutta. Buona visione e buon ascolto.

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Luca Carbonelli

Imprenditore, esperto di Marketing ed ecommerce, con particolare preparazione nella gestione della piattaforma Amazon. Dal 2004 gestisce l'azienda di famiglia, la Torrefazione Carbonelli s.r.l. di cui è fautore della trasformazione digitale che le ha permesso di imporsi nel mercato online come punto di riferimento del made in italy nel settore food & beverage.
È consulente esterno in gestione aziendale, trasformazione digitale, marketing e comuniaczione; ecommerce, Amazon. Effettua corsi di formazione in management delle pmi, maketing, digital marketing, ecommerce, gestione della piattaforma Amazon. È autore di "Falla esplodere. Come una piccola impresa può affrontare la trasformazione digitale".

Impegnato nel sociale, è stato per 5 anni vice presidente del gruppo giovani della CNA (confederazione nazionale artigianato).

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