Ieri sera, a Napoli, c’è stato un incontro, un confronto, un qualcosa a cui a mia memoria non avevo ancora avuto modo di assistere nella mia città. Un appuntamento molto informale in cui i rappresentanti massimi di un ente fieristico, la Mostra d’Oltremare, hanno voluto esporre il programma del suo primo vero evento di rilancio ai potenziali espositori. La Fiera della Casa, che si terrà dal 19 al 28 giugno prossimo.
Tutto nella norma se non fosse stato per il fatto che solitamente, in pubblico, si assiste a vere e proprie conferenze stampa in cui gli organizzatori, con un monologo, espongono il proprio lavoro, qualche dato, gli obiettivi, i costi, e le aspettative che essi stessi hanno dell’evento. Stavolta no. Ho assistito a un dialogo. Una conversazione, a tratti una discussione decisa, netta, chiara, trasparente, enormemente costruttiva, in cui il consigliere delegato dell’ente Mostra d’Oltremare Arc. Giuseppe Oliviero, ed il presidente Dott.ssa Donatella Chiodo, hanno risposto ai dubbi, alle sollecitazioni, alle esortazioni degli invitati, la cui unica preoccupazione era trasmettere la volontà di offrirglielo quell’appoggio e quel supporto che l’ente gli stava chiedendo, purché avessero riscontrato l’impegno massimo verso un coscienzioso lavoro di preparazione, organizzazione, e gestione dell’evento.
Insomma, io ho visto sinergia e sintonia tra fornitore e clienti a beneficio di una dinamica commerciale che durante lo svolgimento dell’iniziativa vedrà il cliente diventare a sua volta fornitore per centinaia di migliaia di visitatori che saranno il pubblico della manifestazione. Un rapporto che passa da B2B a B2C, in cui l’unico obiettivo comune sarà la soddisfazione di tutti gli attori chiamati in causa.
Durante il confronto ho sentito parlare di piano di comunicazione. Nei dettagli. L’ho sentito mettere in discussione in tempo reale. Ho visto gli organizzatori accettare suggerimenti, accogliere feedback dalle esperienze degli anni passati. Li ho visti prendere appunti. Ho sentito il presidente Chiodo e il consigliere Oliviero usare termini come “condivisione della strategia”, “fare sistema”. Li ho sentiti cercare di convincere i potenziali espositori più tradizionali, che forse si, va bene la classica comunicazione su canali radiofonici e televisivi, va bene anche la cartellonistica stradale, ma che da quest’anno si punta anche – e forse avrebbero voluto dire soprattutto – sul web, sui social network. Ho sentito il presidente Chiodo, il trentottenne donna Presidente Chiodo, spiegare le dinamiche di facebook alla platea. Ho sentito un espositore dire “scusate, allora diamo modo a quelli che stanno su internet di scaricare il biglietto della fiera tipo coupon”. L’ho sentito con le mie orecchie, e ho sorriso. Ho pensato che siamo sulla strada buona. Ho sentito Oliviero rispondere chiaramente che si, vanno bene tutte le iniziative basate su una sapiente comunicazione, ma che se poi gli espositori non hanno un prodotto all’altezza, poi, tutto sarà inutile. Quindi li ha esortati a puntate sulla fierezza e sulla consapevolezza di essere un artigiano del made in italy. Insomma, li ho visti metterci la faccia. A tutti. Esporsi, tutti. E convergere verso un’unica direzione: il rilancio di questa città. Del prodotto italiano. Nella Mostra d’Oltremare. Con la coscienza che non sarà semplice, ma che le cose cambiano. Talvolta migliorano. Che potremmo riuscire a riportare turismo anche commerciale in una Napoli che ad apparire solo bella si sarà pur stancata.
La Fiera della Casa non sarà solo un evento settoriale, anche se di per se è tra i più generici di questo tipo di manifestazioni, coprendo settori merceologici che vanno dall’arredamento, all’arredo giardino, ai beni di consumo, alla gastronomia.
Uno dei padiglioni sarà dedicato all’artigianato a trecentosessanta gradi. Con esposizioni di aziende e prodotti che sono l’eccellenza del made in italy nel mondo. Inoltre ospiterà l’evento annuale CNANext, con cui il gruppo giovani imprenditori della CNA (confederazione nazionale artigiani), tra una full immersion di formazione per giovani startupper e imprenditori, e una mattinata dedicata ad interventi di innovatori e makers, lanceranno il progetto Digitaly che vede la partnership dell’associazione con aziende come Google, Amazon, Seat pagine gialle, e CNR, per promuovere l’educazione alla digitalizzazione aziendale, mettendo in connessione aziende tradizionali con aziende innovative e digitali.
Insomma un appuntamento in cui la nuova gestione della Mostra d’Oltremare punta a far sapere che si respira aria di cambiamento.