I primi pitch in cui facevo conoscere Caffè Carbonelli li aprivo con una slide, parlando della crisi da cui stavamo venendo fuori, in cui vi era questa vecchia massima degli antichi greci.
“Conosci te stesso, individua la tua virtù, falla esplodere.”
Ieri mi trovavo a Salerno invitato da Diego Ciulli (Senior Policy Analyst di Google Italia) per testimoniare, in occasione del lancio del progetto di Google e Unioncamere “Distretti sul web“, come anche le pmi e le microimprese, con il passaggio alla digitalizzazione intelligente, possano oggi far crescere il proprio brand grazie alle innumerevoli possibilità offerte dagli strumenti che abbiamo a disposizione sul web.
Finalmente, dopo tanti eventi e presentazioni dedicate esclusivamente a startup digitali/innovative, ieri si è parlato di imprese. Ho potuto dire la mia sulla necessità che si ha oggi, considerando che ogni giorno chiudono ben 168 esercizi commerciali, di riportare il termine startup alle sue origini: la fase iniziale di un’impresa.
Ero nel panel con i responsabili di Google, di Unioncamere, del ministero dello sviluppo economico, e con il Prof. Annibale Elia responsabile del dipartimento di scienze politiche, sociali e della comunicazione dell’ateneo di Salerno. E finalmente si è parlato di un progetto serio e vantaggioso sia per le pmi che per giovani laureati. Dare la possibilità a queste aziende, grazie alle competenze di questi ragazzi, di poter effettuare il passaggio alla digitalizzazione. Unica pecca, dal mio punto di vista, soltanto il breve termine delle borse di studio, sei mesi, forse troppo pochi per dare alle aziende l’opportunità di capire l’importanza di questo passaggio.
Il prof. Elia nelle sue lezioni e nei suoi interventi è sempre illuminante. Ieri, ad un certo punto ha detto “mi prendo 5 minuti per provare a spiegarvi l’importanza dell’umanistica nelle aziende”, e dopo aver fatto un breve sunto del terribile momento che sta attraversando la nostra economia, che si riversa nella crisi delle nostre imprese, ha chiuso dicendo: “nelle aziende, soprattutto quelle che capiscono e capiranno che è necessaria questa digitalizzazione, c’è bisogno di un filosofo e un comunicatore.”
Ecco, apparte il cazziatone bonario che mi sono preso a fine conferenza, perchè durante il mio intervento ho confessato di aver interrotto gli studi a pochi esami dalla laurea proprio alla sua facoltà, il prof. Elia, con le sue parole, mi ha fatto un pò tornare indietro nel tempo; quando con mille preoccupazioni sul mio futuro e su quello della mia azienda, con tanti dubbi nella testa andavo dai miei professori, quelli che il mio istinto mi diceva essere i più preparati e umanamente più vicini, a chiedergli il consiglio giusto sulla direzione che dovevo dare alle mie scelte.
Ora, ritrovarmi seduto alla stessa scrivania con quegli stessi professori, a raccontare alla platea e per progetti di una certa importanza, in che modo ho portato avanti le mie idee, mi dà la possibilità di sottoscrivere a pieno il pensiero del prof. Elia.
Lungi da me filosofeggiare, ma posso dirvi che fondamentale per formare il proprio essere, da cui poi poniamo le basi per le nostre imprese ed il brand che le accompagna, è la fame di conoscenza. Di lettura per cercare lo stimolo giusto, l’intuizione giusta, che tante volte non basta ricercare solo nelle tendenze del mercato e dell’economia.