La pasta stampata in 3D e il made in italy allo sbaraglio

stamattina sono incappato in La pasta “stampata” in 3D Barilla ci crede, progetto avviato, e la prima cosa che mi è passata per la testa è stata Fermiamoli!

La pasta stampata in 3D. Il made in italy allo sbaragio

Noi non eravamo quelli della guerra alla contraffazione dei prodotti Made in Italy? Quelli schifati del fatto che addirittura in Europa, in Inghilterra, erano venduti i “wine kit”, quei kit stile “il piccolo chimico” con cui mescolando un pò di polverina magica veniva fuori quella bevanda colorata rinominata con un richiamo ai classici vini italiani?

Si, ricordo bene, eravamo proprio noi. Quelli incazzati coi cinesi, perchè c’era giunta voce che qualcuno lì, in quello che per gli ignoranti è solo il paese della contraffazione, stavano addirittura riproducendo i nostri formaggi e la nostra mozzarella di bufala. Si, noi, quelli incazzati che per qualche anno di fila un giapponese ha vinto il premio di miglior pizzaiolo dell’anno (mi sembra acrobatico, bah!)

E si, siamo noi purtroppo. Quelli che ora vogliono mettere insieme quattro formule e chissà quali ingredienti chimici per tirar su la pasta in 3D. Noi, i ridicoli. Gli autolesionisti. I suicidi. Noi, i coglioni. Quelli che magari chiameranno innovazione quest’altro giocattolo, senza renderci conto che ci farà male. Tanto male. A noi, alla nostra economia, al nostro futuro.

Conosco persone, belle persone,  che reputano elettrodomestici tipo la macchina per fare la pasta in casa, un vero schiaffo alla genuinità. Nonostante l’impasto esclusivamente artigianale e fatto in casa, anche la lavorazione dev’essere artigianale. Fatta a mano, perché l’elasticità, lo spessore, la consistenza della pasta lavorata a mano è diversa dall’elasticità, dallo spessore, e dalla consistenza della pasta passata in quei rulli meccanici. E diverso sarà il sapore. Si, sarà per mentalità, generazione, gusto…
Certo, noi siamo abituati all’industrializzazione dei prodotti più genuini. E va bene così. Ma ce l’ abbiamo il coraggio di fermarci un attimo e pensare alla nostra espressione dopo aver visto la nonna, la mamma, la fidanzata prepararlo, un buon piatto di pasta fatto in casa alla domenica, rispetto all’espressione dopo il solito piatto di pasta consumato -perchè quando andiamo di fretta e furia non mangiamo, ma consumiamo- ogni santo giorno?

Io mi sono fermato, ho pensato. Sorridevo prima, durante, e dopo mangiato, se penso alla pasta fatta in casa. Ora, se penso alla pasta stampata in 3D, mi vien da piangere. Come uomo, come imprenditore, come sognatore.

Luca Carbonelli

Imprenditore, esperto di Marketing ed ecommerce, con particolare preparazione nella gestione della piattaforma Amazon. Dal 2004 gestisce l'azienda di famiglia, la Torrefazione Carbonelli s.r.l. di cui è fautore della trasformazione digitale che le ha permesso di imporsi nel mercato online come punto di riferimento del made in italy nel settore food & beverage.
È consulente esterno in gestione aziendale, trasformazione digitale, marketing e comuniaczione; ecommerce, Amazon. Effettua corsi di formazione in management delle pmi, maketing, digital marketing, ecommerce, gestione della piattaforma Amazon. È autore di "Falla esplodere. Come una piccola impresa può affrontare la trasformazione digitale".

Impegnato nel sociale, è stato per 5 anni vice presidente del gruppo giovani della CNA (confederazione nazionale artigianato).

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