Tu disegni il mondo? oppure il mondo disegna te? Danilo Ragona.

Danilo Ragona, giovane e brillante Industrial Designer diplomato presso lo IED di Torino, è diventato imprenditore per dare vita al progetto “Able to enjoy” ed esprimere un punto di vista fortemente evolutivo sul mondo delle diverse abilità. La sua carrozzina, concepita come un oggetto di design personale, piacevole, mirato a migliorare la qualità della vita, è arrivata sino all’Expo di Shangai e ha vinto la Menzione d’Onore Compasso d’oro, il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design.

Nell’ultima intervista ti sei definito Mad perché fai gruppo, sperimenti nuove esperienze e ti impegni a realizzare un risultato fino a quel momento mai pensato. Da allora che cos’è cambiato nel tuo essere Mad?

L’esperienza si è trasformata in consapevolezza delle difficoltà nel fare impresa in Italia, quando cominci a battere il naso con il disorganizzato sistema Italiano, dove aspetti dagli 8 ai 14 mesi soldi dall’ente pubblico, dove la stato per rimborsare un credito d’Iva accumulato fa passare 2 anni, è facilmente comprensibile che non si hanno più cariche a disposizione per continuare a dare vita all’innovativa creatura che desideri far crescere. Ma, a parte questa consapevolezza, continuo ad essere Mad alla ricerca di altri Mad, perché così facendo, con l’aiuto e la condivisione di un obiettivo comune, si hanno più margini per non cadere negli imprevisti di un sistema poco controllato e mirare con la massima forza al risultato.

Porto sempre con me il detto “no il problema, ma quale la soluzione”!!

Nonostante le difficoltà riscontrate dopo l’incidente hai deciso di non abbatterti e di fare impresa in Italia. Pensi che in un momento storico particolarmente ostico come quello di adesso sia importante adottare la tua filosofia di vita, mai arrendersi e guardare al futuro con positività?

Il futuro è la nostra vita, quindi come non guardarlo con positività. Non lo facessimo sarebbe scontata la conseguenza, mentre non è scontato, quando operiamo in un’azione, quali effetti si potranno innescare. Il divertimento di questa vita trovo sia nella ricerca e nella valutazione della nostra prossima e futura azione, cercando di prevedere i possibili risultati più a lungo termine, tentando di costruire il nostro futuro come meglio lo desideriamo.

Certo sono consapevole anche direttamente degli imprevisti che ci porta la vita, tutti i piani che avevi fatto, in un attimo, a volte svaniscono. L’esperienza dell’imprevisto nel mio caso ha portato più consapevolezza della sua esistenza e, visto che è un fattore determinante che non possiamo eliminare, lo predispongo sempre con attenzione quando uso lanciarmi in un nuovo piano costruttivo sia nel lavoro che nella vita personale.

“Liberi di essere” e quindi “Liberi di scegliere”. È ancora questo il messaggio alla base di tutta la tua attività imprenditoriale?

Cerco ogni giorno, in questo sistema fatto di obblighi, di darmi degli spazi di Libertà e nel mio caso questi si sviluppano in desideri di ricerca d’esperienze. Anche come designer di prodotti, una volta identificati pensieri forse troppo liberi, cerco di riportarli sulla strada del nostro sistema per comprendere quali strategie adottare per la loro realizzazione.

“Liberi di essere” più che nella mia attività imprenditoriale direi nella mia “attività” di vita e li tradurrei in questi messaggi sperando possano stimolare un nuovo modo di pensare al progetto:

Il Già-Pensato o il Mai-Pensato?

Il Necessario o Il Superfluo?

Il Bisogno o Il Capriccio?

La Funzione o il Piacere?

Il Noto o l’Ignoto?

Il Sano o il Malato?

La Guarigione o il Godimento?

(Il Debole sostiene il Forte oppure il Forte sostiene il Debole?)

Chi guarisce Chi?

Che consiglio daresti ai giovani che possiedono un progetto imprenditoriale?

Proporrei di scatenare un Apprendimento nutrito di Scambio tra Tecnica e Immaginario. Uno Scambio nel quale la Tecnica è la Cassetta degli Attrezzi e l’Immaginario è la Libertà di usarla o no, ma anche di metterla al servizio di avventure della fantasia che costringeranno la Tecnica a darsi nuove Cassette degli Attrezzi.

Insomma, in modo un po’ provocatorio chiederei per stimolare una fertile creatività:  TU DISEGNI IL MONDO? oppure IL MONDO DISEGNA TE?

Se tu facessi parte del Governo Tecnico, quale sarebbe la tua ricetta per aiutare e tutelare i giovani imprenditori italiani?

Sostegno al pensiero innovativo perché è ciò che ha saputo sempre trovare soluzioni ai nostri problemi, alle nostre esigenze e ai nostri desideri. Bisognerebbe quindi promuovere tutto ciò che fa parte della crescita delle persone, perché si nasce, si comincia a pensare, si studia, si fanno esperienze e poi si hanno le doti per cominciare a pensare a delle soluzioni. Beh direi che a parte la fortuna di qualcuno che nasce già genio, se non s’investe sulla persona e sul suo saper fare, difficilmente tireremo fuori soluzioni interessanti.

Se avessi la possibilità di parlare con un consulente, cosa gli chiederesti per far funzionare meglio la tua attività imprenditoriale?

Aiutooo, forse sarebbe meglio chiederlo ad uno psicologo.

 

Mad in Italy

È un’impresa fare impresa in Italia! Qualcuno se n’è andato, sta pensando di andarsene o se ne andrà per mettere in atto il proprio progetto all’estero. Qualcun altro invece è rimasto, sta decidendo di rimanere o rimarrà per realizzare la propria idea d’impresa qui in Italia. Folle? Forse sì.

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