Abbiamo più paura della camorra che del Vesuvio. #Bastacamorra

A Scampia due giorni fa è stato ammazzato un uomo nel cortile di un asilo. Con il termine asilo si identifica la scuola dell’infanzia, che si rivolge ai bambini dai 3 ai 6 anni d’età basandosi su un adatto progetto educativo, può essere statale o organizzata da diversi soggetti…

Ieri a pochi chilometri di distanza un altro uomo è stato ucciso davanti ad una pizzeria, più o meno ad ora di pranzo. Questa sera, su TV7, parlerà la fidanzata di Lino Romano, giovane assassinato per errore poco più di un mese fa.

Poco fa ero uscito dalla mia azienda per andare a pranzo. Ho visto un’ambulanza, un paio di pattuglie dei carabinieri e il primo pensiero è stato che avessero ucciso qualcuno, come fosse ormai una cosa normale.

Come se iniziasse a piovere e ci si aspettasse sempre il diluvio universale. É triste. Terribilmente triste. E scattano pensieri arrabbiati. Stiamo parlando di un argomento sempre in evoluzione, sembra essere direttamente proporzionale alle vittorie dello stato. Più capi dei clan si arrestano, più morti ammazzati vediamo. Un argomento che, chi vive in questa città, in questi quartieri, è rassegnato a subire come una minaccia perennemente pronta a passare dal pensiero al fatto.

La paura della camorra è un pensiero che è entrato nella vita, nel sangue, negli occhi, nell’anima di questo popolo, una spada di damocle sulla nostra serenità. Abbiamo più paura della camorra che del Vesuvio. È statisticamente più probabile ritrovarsi spettatori, o peggio attori passivi di un agguato di camorra, piuttosto che ritrovarsi a far fronte ad un serio evento naturale. E la lucidità di questo pensiero è straziante.

La rabbia cresce poi in modo esponenziale quando in giro per i tg regionali, in radio, e soprattutto sui social network, scopri che, in contemporanea coi morti ammazzati, il comune è alle prese con la promozione della sua ultima creatura atta a vincere la crisi dei commercianti napoletani rilanciando l’immagine della città: Il Napo.

Il Napo è un buono sconto distribuito ai cittadini virtuosi, con criteri ancora da definire, che garantisce almeno uno sconto del 10% sugli acquisti effettuati presso i negozi della città di Napoli che entreranno nel circuito del Napo. 

Ieri, mentre a piazza del plebiscito, a pochi chilometri dal lungomare liberato, i rappresentanti del comune distribuivano i 🙂 Napo 🙂 ai ragazzini di diciotto anni -idea geniale, come se fossero poi loro a fare la spesa da portare a casa-,  a calvizzano, a pochi chilometri da Scampia si consumava l’ultima esecuzione di camorra.

Caro sindaco e cara tutta la giunta. Il commerciante napoletano è anche quello di scampia, di secondigliano, e dei tanti piccoli comuni delle municipalità limitrofe. La festicciuola per la nascita del Napo, se proprio dovevate cominciare a raccontarci un’altra barzelletta, potevate organizzarla in piazza a Scampia. Il commerciante ha bisogno della gente che entra nel suo esercizio. La gente ha bisogno di sentirsi sicura durante le sue passeggiate, e se in questo momento non può esserlo voi dovete provvedere a farla sentire quantomeno protetta, altrimenti non esce più di casa. Non c’è più bisogno che il coprifuoco ce lo imponga la camorra, ce lo autoinfliggiamo. Qui ci caghiamo sotto che da un momento all’altro, nell’eventualità che vorremmo accompagnare il cuginetto diciottenne a spendere il vostro bel Napo, potremmo ritrovarci con una pallottola dietro la schiena. Di conseguenza i negozi resteranno vuoti, l’economia continuerà a peggiorare, e voi col vostro bel Napo finirete a ripulirvi il culo.

Neanche un paio di mesi fa, all’inizio della nuova faida, provai a far pervenire l’ennesimo grido disperato tramite questo blog, proponendo di portare a Scampia gli uffici del comune di Napoli, per questa stagione che già si preannunciava di guerra.

Ora sono qui a riproporlo, perchè si è cominciato a sparare nelle scuole dei nostri bambini. Siamo stanchi e tristi. Questa camorra di merda e voi che girate lo sguardo altrove, state riducendo il popolo napoletano, da sempre riconosciuto come il più solare di questo mondo, ad un popolo stanco e triste. Vergognatevi tutti.

 

Luca Carbonelli

Imprenditore, esperto di Marketing ed ecommerce, con particolare preparazione nella gestione della piattaforma Amazon. Dal 2004 gestisce l'azienda di famiglia, la Torrefazione Carbonelli s.r.l. di cui è fautore della trasformazione digitale che le ha permesso di imporsi nel mercato online come punto di riferimento del made in italy nel settore food & beverage.
È consulente esterno in gestione aziendale, trasformazione digitale, marketing e comuniaczione; ecommerce, Amazon. Effettua corsi di formazione in management delle pmi, maketing, digital marketing, ecommerce, gestione della piattaforma Amazon. È autore di "Falla esplodere. Come una piccola impresa può affrontare la trasformazione digitale".

Impegnato nel sociale, è stato per 5 anni vice presidente del gruppo giovani della CNA (confederazione nazionale artigianato).

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