Alla ricerca del finale imprevisto, tra Barry White e Lady Gaga

Nella mia carriera di mancato suonatore di chitarra, ho frequentato un’unica lezione di solfeggio. Troppo poco per imparare qualcosa, abbastanza per cambiarmi la vita. Di mancini che strimpellano, basta e avanza quel tale Paul di Liverpool. Io ho preferito fare altro. Ma quell’antipatico, occhialuto, maestro di solfeggio, mi ha insegnato la differenza illuminante tra “battere” e “levare“.

Il battere è il gesto compiuto, il levare è la sospensione. Lo ska, ad esempio, è tutto in levare. Willie Coyote, quando ci saluta depresso sospeso a mezz’aria tra il cielo e il fondo del canyon, è in levare. Gli stop dei clown, sono in levare. I tempi di arresto di Charlot, sono in levare. I baci con la lingua, sono in levare. Un ghiacciolo che ti si scioglie in bocca, è in levare. Tutto ció che si trova tra il principio e la fine di un’azione, è in levare.

Pensavo a questo stamani, sotto la doccia di una camera di albergo, ascoltando la radio che trasmetteva il piú noto successo di Barry White. Ho provato una sensazione di delusione e mi sono chiesto perché. Io adoro Barry White. E perché la canzone successiva, di Lady Gaga, mi ha invece caricato a molla tanto che mi sono ritrovato a cantare “I’m on the edge of glory” con gli occhi pieni di shampoo?
II vecchio Barry mi ricorda tante cose. Serate in discoteca con la consumazione obbligatoria e pochi peli di barba. I clienti improbabili di Caruso Paskoski. Qualche sudata al freddo di una polo usata.
Eppure oggi Barry White, per me, è in battere.
È un capitolo della vita che so giá come va a finire. Lady Gaga no. Lei è il presente, che aspetti di vedere come si sviluppa e cosa altro ha da dire. A me il presente piace perché ti sorprende. A volte si trucca con la faccia di un teschio, altre si veste di bolle di sapone, altre ancora ti accoglie indossando carne cruda. Il presente è costantemente in levare. Il passato e il futuro sono in battere.

Cosa c’entra tutto questo con il mio mestiere di pubblicitario e con lavoro che stiamo portando avanti con il progetto Mad in Italy?
Niente. O tutto.

Chi produce idee, siano esse di comunicazione o di impresa, lo fa assumendosi il rischio di un risultato imprevedibile. Il rischio si puó ponderare, si possono cercare paracaduti o reti di salvataggio ma non si puó avere la certezza di ció che succederá dopo. Quello non è dato saperlo. Questo si chiama presente. Il presente ê sinonimo di regalo. Un regalo è una sorpresa. È proprio per questo che preferisco Lady Gaga. Perché non so mai cosa potrá inventarsi domani. Barry White no, lui è tutto giá su Wikipedia, dall’inizio alla fine. Barry è in battere, Gaga in levare.

Si è capita la differenza?

Giampiero Cito

Giampiero Cito è amministratore e direttore creativo di Milc, agenzia di comunicazione pubblicitaria di Siena. Tra i suoi clienti ci sono il Gruppo Montepaschi, Estra Energia, Coop Centro Italia, Fondazione Sistema Toscana, Sixtus. È coautore del libro "Mad in Italy. Quindici consigli per fare business in Italia. Nonostante l'Italia." Ed. Rizzoli Etas. Insegna al Master in Comunicazione d'Impresa dell'Universitá di Siena.

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