“So, give me coffee and TV, history
I’ve seen so much I’m goin’ blind
And I’m brain-dead virtually”
Blur, Coffee & TV , 1999
Non me ne voglia Rosanna Perrone se le rubo un post, ma questo ci sta tutto: perché se i film hanno una colonna sonora è giusto che le persone si approprino della musica per farne l’accompagnamento della propria esistenza.
Quando questo video cominciò a passare in heavy rotation su MTV – sì, c’è stato un tempo in cui MTV trasmetteva video musicali e si scaricavano le suonerie per il cellulare gratis da Internet – avevo 15 anni, bevevo più caffè di adesso, e ingenuamente speravo che arrivasse qualcuno a farne un vero film.
Ero in quella “delicata fase di passaggio” in cui arriva qualcuno a farti vedere Il Padrino e lo ringrazierai per tutta la vita, però il giorno dopo non puoi astenerti dal guardare Mila e Shiro, perché sai, bisogna vedere se riesce a vincerle o no, queste Olimpiadi di Seoul.
A tredici anni di distanza ogni tanto torno a pensare che, in fondo, a più di qualcuno avrebbe fatto piacere vedere trasformato questo videoclip in un film, visto che il regista Garth Jennings nella cabina di regia di un lungometraggio ci è poi finito per davvero. Invece Jennings è tornato a fare videoclip e forse è stato meglio così, visto quello che ci ha regalato poi.
E Graham Coxon avrebbe potuto anche tentare la carriera d’attore almeno tanto quanto io sarei potuta entrare tra le titolari delle Seven Fighters. Ma, dopotutto, a 15 anni se ne pensano tante. Quasi tutte sbagliate.