L’unica differenza tra me e un folle è che io non sono folle
Salvador Dalí
Piove, a Milano fa freddo. Ho passato gran parte del weekend a lavoricchiare distrattamente davanti a uno schermo, rifiutando di accettare il fatto che fuori ci sono undici gradi. Undici gradi a un mese dall’estate. Surreale.
Brancolo su YouTube e mi ritrovo davanti al cortometraggio più famoso della storia del cinema. Chiamarlo corto è quasi un ingiustizia. E io ho da fare, ma quel tasto rosso è troppo invitante. Quindici minuti, la misura del perder tempo.