La primavera per due ore

“Quella fu la notte in cui smise di piovere,
la notte in cui arrivò la primavera a Misselthwaite”
Il giardino segreto, A. Holland, 1993

Facciamo finta per un attimo che il mondo prospettato da Ray Bradbury in Fahrenheit 451 fosse vero, che tutti noi decidessimo di stare dalla parte degli uomini-libri. Quale libro scegliereste? Ho sempre pensato che dovesse essere un libro della mia infanzia, uno dei primi libri che leggi in vita tua e che ti indirizza in qualche modo. Per questo credo che, se dovessi diventare un libro, diventerei Il giardino segreto

La bella favola di Mary Lennox, che sboccia come un fiore tra le ruvide colline dello Yorkshire, è sempre riuscita a risvegliare qualcosa. E che sia voglia di primavera o voglia di prendersi cura di qualcosa non ha poi tanta importanza, a conti fatti.

Tutto questo, Agnieszka Holland è riuscita a tradurlo in un film: mascherato da film per bambini, Il giardino segreto regala la primavera per due ore, anche in inverno. E solo per questo, meriterebbe di essere imparato a memoria.

Valentina Spotti

Nasce nel 1984 e vede per la prima volta una pagina web sul finire degli anni Novanta: ci rimane male perché si immaginava chissà cosa. Poi vennero i blog, i social network e YouTube, soprattutto YouTube, dove ha perso innumerevoli ore di sonno e studio saltando di video in video, ma che alla fine le ha regalato una bella idea per una tesi di laurea su reputazione e audiovisivi. Oggi è contributor per Tech Economy e lavora
come web editor per uno dei maggiori portali italiani di informazione
2.0

Lascia un commento

Your email address will not be published.