La travolgente follia di un genio e il suo violino. Olen Cesari [Intervista]

Poi verso l’una di notte Lucio mi fa: “Dai vieni, ora passiamo dalle stelle alle stalle.”
Dico che vor dì? dice “andiamo subito a fa ‘na Jam Session ad Harlem”.
Così siamo andati in questo locale, gli unici bianchi eravamo io e Lucio; e siamo saliti sul palco, io col violino e lui col clarino.

L’ho trovato così. Seduto in terra, spalle al muro, dietro alla postazione di regia, a cazzeggiare su facebook, intanto che Jan Michelini, il regista dello spettacolo organizzato dall’associazione ambientalista Marevivo, rifiniva gli ultimi dettagli della serata.

Un pazzo. Uno che si mette a suonare il volo del calabrone col suo violino, potrebbe essere null’altro che un bravo musicista. Se però, durante il concerto, comincia a farlo con la bacchetta del batterista invece che col suo archetto, è un pazzo. O un genio? Credo che già solo ascoltandolo raccontare aneddoti del suo percorso artistico, tra Jam session con Lucio Dalla a New York, e le varie Situation con Cammariere, possiate da soli arrivare a una conclusione.

Di un’umiltà e una disponibilità rara, incastrata con quella genuinità di un ragazzone che si diverte semplicemente a suonare il suo strumento in piazza o su un palco; sicuramente Olen Cesari non poteva andare a braccetto con un presentatore tutto d’un pezzo come Alessandro Cecchipaone, che tra l’altro non è di certo famoso per la sua simpatia. Beh, ad un tratto della serata, esasperato dalle continue divertenti interruzioni di Olen, il buon Alessandro saluta tutti e se ne va, fregandosene dell’organizzazione, dello spettacolo che era in onda a reti unificate regionali, e di tutti. “Visto che con questo, io qui sul palco non ho più un ruolo, me ne vado a mangiare il pesce”. Un cafone.

Lo spettacolo è continuato ancor meglio. Abbiamo avuto modo di apprezzare ancor di più tutta l’arte di Olen e dei suoi musicisti, la International Clandestine Orchestra. Cinque tizi venuti da tutto il mondo messi su un palco a regalare arte. Un peruviano che ti percuote pure il cuore, un divertentissimo argentino che improvvisa divertenti sketch col pubblico (sua era la bacchetta data in gentile concessione per l’esperimento del volo del calabrone), un melodico sud africano che alle tastiere sembra trasportarti nel caldo sole di Johannesburg, e un omone grosso grosso, dalla barba lunga lunga brizzolata, un gilet rosso, e un sombrero nero, che veniva nientepopodimeno che dalla lontanissima Napoli. E infine lui, Olen da Durazzo, che poi è arrivato a Roma, e che continua a girare il mondo al fianco dei più grandi artisti internazionali.

Inoltre hanno preso parte tanti altri amici di Olen, a partire dalla sua connazionale, la bellissima e bravissima Elsa Lila (la cui performance ve la regalo qui di sotto, direttamente ripresa dalle prove del pomeriggio), a Massimo Di Cataldo, a Savino Zabba, e soprattutto il grande Roberto Ciufoli, il quale oltre che un meraviglioso monologo sulla “importanza” dei ladri nel nostro paese, si è anche prestato con molta professionalità a mandare avanti la serata anche sotto la veste di presentatore.

L’Evento, come ci ha detto Olen nell’intervista, aveva uno scopo benefico, l’associazione Marevivo denunciava, come fa da anni, lo spreco dei fondi destinati alla depurazione delle acque marine, e che invece restano inutilizzati per mancanza di progetti seri. Ma di questo magari ne riparleremo con altri post dedicati.

Luca Carbonelli

Imprenditore, esperto di Marketing ed ecommerce, con particolare preparazione nella gestione della piattaforma Amazon. Dal 2004 gestisce l'azienda di famiglia, la Torrefazione Carbonelli s.r.l. di cui è fautore della trasformazione digitale che le ha permesso di imporsi nel mercato online come punto di riferimento del made in italy nel settore food & beverage.
È consulente esterno in gestione aziendale, trasformazione digitale, marketing e comuniaczione; ecommerce, Amazon. Effettua corsi di formazione in management delle pmi, maketing, digital marketing, ecommerce, gestione della piattaforma Amazon. È autore di "Falla esplodere. Come una piccola impresa può affrontare la trasformazione digitale".

Impegnato nel sociale, è stato per 5 anni vice presidente del gruppo giovani della CNA (confederazione nazionale artigianato).

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