Millenovecentonovantadue

“Da piccola mi sembrava un’età lontanissima. Mi immaginavo già con cinque figli e tanti viaggi interstellari all’attivo. Eccomi qua: ho ventitré anni e le cose… sono praticamente le stesse. E poi mi sembra che non ci sia più tempo per fare le cose strane: a venticinque anni poi quello che ti sembrava strano diventa immaturo”.
Singles,
Cameron Crowe, 1992.

 Io e Janet Livermore abbiamo un sacco di cose in comune. Anche se credo che più o meno tutti, da bambini, guardavamo ai vent’anni come all’età della maturità più piena. Come no. Io, ad esempio, a otto anni andavo in giro a dire che a venti mi sarei sposata e a 21 avrei avuto un figlio. Il giorno che ne ho compiuti veramente 21 me ne sono ricordata e ho riso di gusto, nonostante non vivessi a Seattle, nel 1992 giusto otto anni e ignorassi chi fosse Eddie Vedder.

Valentina Spotti

Nasce nel 1984 e vede per la prima volta una pagina web sul finire degli anni Novanta: ci rimane male perché si immaginava chissà cosa. Poi vennero i blog, i social network e YouTube, soprattutto YouTube, dove ha perso innumerevoli ore di sonno e studio saltando di video in video, ma che alla fine le ha regalato una bella idea per una tesi di laurea su reputazione e audiovisivi. Oggi è contributor per Tech Economy e lavora
come web editor per uno dei maggiori portali italiani di informazione
2.0

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