Noi italiani: orfani di un padre forte e una madre accogliente

Siamo senza un Padre e Mammà piange.

Non è l’ultima sceneggiatura di un melodramma napoletano, ma la metafora della situazione storica che stiamo vivendo noi italiani e in particolare noi napoletani.

Siamo senza padre, senza Papa, senza un capo di governo stabile e la nostra Napoli sembra essere ferita nel profondo, e le lingue di fuoco che si alzavano da Città della scienza sembravano essere il suo ultimo grido disperato. Ovviamente parlo di Napoli in quanto napoletana addolorata dagli eventi degli ultimi giorni, ma sono del parere che tutte le città d’Italia rappresentino la madre dei suoi cittadini, e tutte le Città necessitano della presenza forte di un marito-Stato.

Da un punto di vista psicologico la presenza di una madre e un padre sono gli elementi fondamentali per lo sviluppo sano del bambino: svolgono due funzioni complementari ma essenziali, senza le quali la “normalità” del bambino è messa in serio pericolo. La madre svolge una funzione di contenimento affettivo, offre braccia calde, amore, protezione fino a quando il bambino non sarà in grado di camminare da solo sulle proprie gambe. Ma una madre malata, una madre depressa, è una madre che non può volgere il proprio sguardo sul figlio, è troppo presa dal suo dolore per poter vedere il bambino. Così il piccolo è costretto ad arrangiarsi e crescere nel modo migliore che può in base alle proprie potenzialità: nel migliore dei casi crescerà come un adulto nevrotico, nel peggiore dei casi psicotico, schizofrenico. Il padre svolge invece la funzione di presentare il mondo reale al bambino, di dargli le gambe per poter camminare da solo nel mondo, gli da’ la spinta per diventare maturo. Se manca tale funzione la possibilità di stare in piedi da soli, in modo sano è seriamente compromessa.

La nostra situazione storica sembra la metafora di una famiglia dove la madre è depressa, come Napoli per le sue ferite, e il padre o è del tutto assente, come l’istituzione della Chiesa, o, peggio ancora, immaturo, come la nostra situazione politica.

In realtà l’assenza del Padre, e quindi della guida, non è cominciata dalle dimissioni del Pontefice, ma già da quando sono stati scoperti i riprovevoli fatti legati alla pedofilia. Le persone hanno perso la possibilità di potersi affidare incondizionatamente alle braccia del Padre, perchè le sue braccia possono anche arrivare in quei luoghi del corpo più intimi che nessuno deve osare violare.
Peggio di un padre assente c’è un padre-bambino. Sì perchè se il padre è assente almeno il bambino sa di avere una mancanza e si rimbocca le maniche per farcela da solo, ma se il padre è un bambino, non solo non avrà la guida, ma dovrà fare lui da padre al padre immaturo. E Mammà? Concedetemi questo termine dialettale impregnato di affettività… Mammà è triste, è sola, è depressa. Si lecca quotidianamente le ferite che subisce anche perchè non ha un compagno in grado di difendere lei e i suoi figli, è una madre stanca che non riesce più a far crescere i suoi figli in serenità, amore e sicurezza.

Ecco, noi siamo questi figli, orfani. Quale sarà il nostro futuro? Chi ci abbraccerà con amore sincero e chi ci guiderà? Al momento non ho una risposta.

Maria Bruno

Psicologa Clinica e di comunità, esperta in Psicologia delle organizzazioni e in Psicoterapia della Gestalt Umanistico-esistenziale.

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