Quando ho incontrato Nora

Ho visto C’è Posta per Te quando avevo 14 o 15 anni. Era la fine degli Anni Novanta, avevo appena ricevuto in regalo il mio primo collegamento a Internet (un abbonamento di tin.it per 40 ore di navigazione, una cosa commuovente) e l’idea di chiacchierare con uno sconosciuto in una chat, raccontargli i miei pensieri e le piccole cose di ogni giorno mi sembrava decisamente affascinante. In realtà lo era, e non solo per me.

Passata l’infatuazione – e in realtà è stata più lunga di quanto sarebbe stato saggio – è rimasta Meg Ryan. Che si era portata dietro un amico, Billy Crystal. Praticamente si può dire che è stato un Valentina ti presento Harry e Sally e adesso-facci-tu-i-conti-con-loro.

Credits: British Film Institute of London http://www.bfi.org.uk/

Ho sempre pensato che Harry ti presento Sally fosse un film da far vedere nelle scuole. Alle medie, insieme a L’attimo fuggente e a Quarto potere. Perché la storia di Harry e di Sally non è rocambolesca, tormentata o comica. O per lo meno, non lo è più di mille altre relazioni giù dal grande schermo. Al di là del lieto fine, che può esserci oppure no, quel film mette in mostra una parte piccola, ma reale, dei rapporti tra gli esseri umani.

Per chi vede i rapporti in scala evolutiva, si può dire che ognuno di noi è immerso in un brodo primordiale da cui possono emergere relazioni che diventano poi si evolvono nel corso del tempo e che possono diventare anfibi, rettili, e poi uccelli e mammiferi. Qualche volta arriva un meteorite che spazza via tutto e fa terra bruciata. Ma ci sono casi dove qualcosa sopravvive nonostante tutto, nonostante il tavolino da caffè che non ci piace o una litigata di troppo.

Nora Ephron, che di Harry ti presento Sally ha scritto la sceneggiatura, se n’è andata il 26 giugno 2012, malata di leucemia. Senza saperlo mi ha insegnato una cosa: che quello della “commedia romantica” è solo uno dei tanti modi possibili di vedere le cose.

Valentina Spotti

Nasce nel 1984 e vede per la prima volta una pagina web sul finire degli anni Novanta: ci rimane male perché si immaginava chissà cosa. Poi vennero i blog, i social network e YouTube, soprattutto YouTube, dove ha perso innumerevoli ore di sonno e studio saltando di video in video, ma che alla fine le ha regalato una bella idea per una tesi di laurea su reputazione e audiovisivi. Oggi è contributor per Tech Economy e lavora
come web editor per uno dei maggiori portali italiani di informazione
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