Senti che puzza, scappano anche i cani. Stanno arrivando i napoletani.
Ero piccolo, guardavo Maradona, sentivo questo ed altri cori e ridevo. C’era la rima, poi il coro aveva quel tono da tifo, c’era la partita da sfondo. Ero piccolo e ridevo. Sono stato educato, poi.
Da quando ero piccolo, con Maradona al San Paolo, ad oggi, sono passati circa venticinque anni. Ci sono stati, intanto: motorini gettati dalle curve, poliziotti morti ammazzati fuori dagli stadi, ragazzi ammazzati dai poliziotti sulle aree di servizio. Allenatori che hanno alzato il dito medio verso ai tifosi rivali. Scazzottate in campo. E ultima, qualche giorno fa, l’offesa più chiassosa, quella alla memoria di un giovane morto su un campo di calcio mentre lavorava.
Io ero piccolo, sentivo un coro e ridevo. Sono stato educato. E leggo e sento di quelle notizie, quando accadono, e vorrei sparire. Fuggire via.
Allora credo che il punto sia questo: l’ educazione. E tu, “mamma” RAI, (che tra uno dei tuoi canali vanti RAI EDUCATIONAL), permetti a un tizio, col tesserino di giornalista, quindi con l’arma vigliacca della parola senza confronto, di poter educare i telespettatori all’esaltazione della rivalità? alla violenza?
I napoletani puzzano di terra madre. Di mare. Di farina. Di caffè. E quando proprio potresti avere ragione, coglione… i napoletani puzzano delle dodici ore di lavoro nero che sono costretti a subire per portare a casa, ai propri figli, il profumo di un buon piatto di pasta. E tutto questo perchè MammaRai, la televisione Statale, lo stato, permette che ragazzetti senz’arte e nè parte, possano avere un microfono tra le mani e una telecamera puntata, o peggio, possano sedere in parlamento, e sparare cazzate dividendo Napoli da Roma da Milano da Palermo e Udine.
Abbiamo solo bisogno di educazione. E io puzzo di caffè, veramente. E me ne vanto.