Sette fatti su Clint Eastwood

“Tutti i giorni negli ultimi dieci anni la barista
mi ha servito una tazza di caffè amaro. 
Oggi si è sbagliata, perché ci ha messo lo zucchero.
Tanto zucchero. E sono tornato per protestare “
C. Eastwood, Sudden Impact, 1983

1. Faceva il bagnino in California, per conto dell’esercito, quando su consiglio di un amico decise di tentare la sorte a Hollywood come attore. Era il 1951.

young clint eastwood

2. Sergio Leone disse di lui:

Mi piace Clint Eastwood perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il sigaro e una senza sigaro

lapresse

 

3. La sua celebre battuta in Sudden Impact (“Coraggio… fatti ammazzare”) è stata citata anche dal presidente americano Ronald Regan durante un discorso, nel 1983. Reagan ovviamente non pianificava l’omicidio di nessuno: la battuta originale era infatti “Go ahead, make my day”“Avanti, dà un senso alla mia giornata”


4. Secondo una leggenda metropolitana, Clint Eastwood sarebbe figlio di Stan Laurel, lo Stanlio di Stanlio e Ollio. In realtà si tratta solo di una coincidenza: uno dei figli di Laurel nacque lo stesso giorno di Clint (ma visse soltanto pochi giorni).

5. Nel 2005, Eastwood ha vinto l’Oscar come Miglior Regista con Million Dollar Baby. Finora si tratta del regista più vecchio ad aver vinto una statuetta (74 anni)

 

 

6. Uscito nel 2000, Space Cowboys racconta la storia di un gruppo di veterani dell’areonautica spediti nello spazio con l’obiettivo di salvare la Terra. Eastwood è regista, produttore e protagonista. Il critico cinematografico Roger Ebert commentò:

Da anni Eastwood scherza sulla sua età, il punto è che non sembra per niente pronto ad andare in pensione

7. La sua battuta più celebre? Quella dell’Ispettore Callaghan in Scommessa con la morte (1988):

Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue

Valentina Spotti

Nasce nel 1984 e vede per la prima volta una pagina web sul finire degli anni Novanta: ci rimane male perché si immaginava chissà cosa. Poi vennero i blog, i social network e YouTube, soprattutto YouTube, dove ha perso innumerevoli ore di sonno e studio saltando di video in video, ma che alla fine le ha regalato una bella idea per una tesi di laurea su reputazione e audiovisivi. Oggi è contributor per Tech Economy e lavora
come web editor per uno dei maggiori portali italiani di informazione
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