Guarda i tuoi fiori, amore, come sono belli
Sean Penn, 2002
Lunedì sera stavo lavoricchiando alla mia scrivania buttando ogni tanto un occhio a Facebook quando ho letto dell’attentato alla maratona di Boston. Una decina di minuti più tardi stavo guardando le prime foto e in quelle foto c’era parecchio sangue. Dovevo per forza finire delle cose, quindi ho continuato a fare quello che stavo facendo, interrompendomi spesso.
Più tardi, mentre aspettavo il sonno, mi sono ritrovata a pensare a due cortometraggi contenuti in 11’09”01 – September 11 un’opera corale che raccoglie 11 cortometraggi di altrettanti registi, tutti che raccontano quel giorno da differenti punti di vista. Il film è stato trasmesso in Italia, su RaiTre, la sera dell’11 settembre 2002. Ho ancora la VHS.
Degli undici cortometraggi ne ricordo due, anzi, me li porto dentro. Il primo è quello del francese Claude Lelouch, la storia di una ragazza sordomuta in crisi con il suo compagno: 11 minuti di silenzio, perché lei non sente niente e noi nemmeno. E mentre le torri crollano, lei sta per lasciare il suo uomo con una mail “a meno di un miracolo”. Quanto diventano piccoli i nostri drammi, davanti ad eventi più grandi di noi.
Il secondo corto, invece, l’ha firmato Sean Penn, con Ernest Borgnine nei panni del protagonista. Quando le torri crollano i fiori sbocciano, e lui si rende conto di aver tenuto in vita un fantasma. Quanto sono unite da un filo invisibile, le nostre esistenze?