Stasera apro il salotto per pochi intimi. Per gli amici di sempre e per chi saprà accontentarsi. Porte chiuse. Stasera niente caffè, e ben venga qualche pinta di birra. Rossa.
Settimana complicata. Troppi amici e amiche delusi e disillusi. Ho imparato, ascoltando una di loro, per esempio, che oggi quando finisce una storia si dice che è completata. Che tante volte la storia più bella dura un quinto di quanto dura un matrimonio triste. Che il dolore di un uomo quando viene a mancare la compagna di una vita, beh è inimmaginabile.
Ho imparato che il sorriso dipende da te e non da chi ti è di fianco. Che avere accanto qualcuno in momenti di merda può alleviare un dolore, che il dolore è come l’amore. Personale. Può essere condiviso, ma l’altro non arriverà mai a percepirlo come solo tu sai. Ho imparato che un passo indietro coi piedi piantati in terra può valere molto più di cento passi avanti verso una strada chiusa. Che vedere gli amici tristi rende tristi. Che un viaggio se poi non lo fai non ti porterà da nessuna parte. Ho imparato che preferisco camminare e correre anziché volare. Che magari correndo forte decollerai senza neanche accorgertene, e senza neanche il fiatone. Che comunque devi atterrare, e che è più importante capire chi trovi quando atterri, perché quando atterri avrai bisogno di qualcuno che non ti faccia rimpiangere il volo. Che in volo poi è tutto bello, leggero. Giù in strada, invece, è pieno di buche.

Ah, e ho imparato che come Mina non ce n’è.