Il business è la parte economica e finanziaria dei mercati. I mercati sono conversazioni. E le conversazioni nascono da pensieri di qualsiasi argomento. Ogni argomento, ogni intuizione, ogni considerazione, diventa più interessante se condivisa.
Questo è uno dei passaggi del post con cui aprivo questo blog.
Da quel giorno, fino al 13 febbraio 2014, questo spazio ha avuto il tempo di maturare, di ospitare tanti amici. Di mettere in pratica quello che era l’esperimento che avevo in mente: un corporate blog basato sul crowdsourcing. Uno spazio aperto dove il brand Caffè Carbonelli fa gli onori di casa, ma che non è mai, o quasi mai, oggetto dei contenuti proposti. Siamo riusciti, forse, a raggiungere il nostro obiettivo di costruire dialoghi intorno al brand e mai monologhi con al centro il brand. Abbiamo spostato questi dialoghi sui nostri e vostri profili social. E sono sicuro che da quel 4 giugno ad ora molte persone che non conoscevano Caffè Carbonelli hanno cominciato a sapere che esiste e ad apprezzarne l’aroma.

In questo lasso di tempo sono nati altri due obiettivi intorno a questo progetto: il primo era far diventare il blog uno spazio fisico interno alla torrefazione. E il secondo era fare in modo che il blog si trasformasse in un vero format di incontri che, con la formula del talk, portasse relatori e ospiti a dialogare sul tema del giorno vis a vis, proprio come avviene con i post che pubblichiamo, ma di persona, in un luogo fisico. Proviamo a dar forma concreta, periodicamente, alla parola “social”.
Quando il Prof. Stefano Micelli mi disse che insieme a Google Italy avrebbe voluto inserire la mia esperienza di “azienda artigiana digitalizzata” nel progetto Eccellenze in digitale, come testimonianza del buon uso che le pmi possono fare degli strumenti che internet mette a disposizione, dai blog ai social passando per l’ecommerce, fui soddisfatto. Fiero. Pensai che forse stavamo facendo un buon lavoro.
Neanche un mese fa Stefano mantenne la promessa, e al telefono mi indicò nel 13 febbraio la data in cui Google Italy (nei panni di Fabrizio Ulisse, un vero professionista e una persona di una disponibilità rara) sarebbe venuta a girare il video in azienda, e lui l’avrebbe accompagnato per intervistarmi per la lezione-racconto per il loro progetto.
Da quella telefonata, in meno di un mese, ha preso forma tutto e sono stati raggiunti i due obiettivi che mi ero prefissato per il Salotto del Caffè.
Abbiamo quindi approfittato dell’occasione per ospitarli nel nostro salottino nato all’interno della torrefazione, e abbiamo organizzato, per la serata, il primo talk che, con al centro il tema dell’ Artigiano digitalizzato: il Made in Italy riparte dalle piccole e medie imprese, ha dato il via al primo ciclo di incontri del format “Il Salotto del Caffè. Ne parliamo tra amici col profumo di caffè nell’aria”, in collaborazione tra CNA e Caffè Carbonelli.
Sono intervenuti insieme a me e Stefano Micelli (autore di Futuro Artigiano),
@stefanomicelli il 20% delle esportazioni delle aziende italiane è legato alle #pmi #Artigianodigitalizzato
— Luca Carbonelli (@LucaCarbonelli) 13 Febbraio 2014
Diego Ciulli (Policy Analyst di Google Italy)
A Giugliano, terra dei fuochi, si parla di web e made in Italy. Tra poco livello qui: http://t.co/eei2aZfI2J — Diego Ciulli (@DiegoCiulli) 13 Febbraio 2014
e Stefania Milo (presidente nazionale gruppo giovani CNA).
l’artigianalità non è una peculiarità italiana, ma l’Italia ha saputo farci impresa @stefanomicelli #artigianodigitalizzato
— Stefania milo (@stefymilo) 13 Febbraio 2014
Ha moderato la discussione Antonio Savarese. Ne è venuta fuori una due ore di contenuti davvero interessanti. Siamo riusciti a spaziare dal lavoro artigiano, nel senso più tradizionale del termine con la torrefazione a legna, gli imbianchini, fino ai fablab, ai droni, e le potenzialità dei nuovi makers. Con un unico tema portante: il tanto caro Made in Italy con i suoi limiti e le sue potenzialità.
Abbiamo portato, inoltre, questi temi nella periferia a nord di Napoli, quella più martoriata, nella terra dei fuochi, dove in una struttura suggestiva che già ospita un fablab e che punta sul coworking, si spera possa nascere quell’energia che occorre a questo territorio per ripartire.
Che altro dire. Spero che anche voi vi appassionerete sempre più ai nostri incontri. Che ci indicherete sempre nuovi temi di cui vi piacerebbe sentir parlare. Che verrete a prendere un caffè con noi e a dibattere. Ne parliamo tra amici, col profumo di caffè nell’aria.
Di seguito la registrazione video del primo appuntamento. L’artigiano digitalizzato: il Made in Italy riparte dalle piccole e medie imprese