A giugno, integrando il mio più ampio articolo per Nòva24, L’impresa formato social media, mi sono concentrato sul modo di fare impresa di Caffè Carbonelli. E quando pochi giorni fa sono stato contattato da Luca Carbonelli per un intervento informale sul suo blog, in questo salotto del caffè, ho sorriso ed ho accettato volentieri. Credo tornerò spesso per rilassarmi tra amici, accontentandomi dell’atmosfera che si respira quì. Come prima volta, mi sembra giusto riconoscervi il mio rapporto con questa leggendaria bevanda che è il caffè.
Lo dico subito anche se può sembrare fuori luogo: non sono un bevitore abituale di caffè. Non che mi dispiaccia o mi provochi chissà quali effetti negativi. Semplicemente ho sempre pensato di fare a meno di sostanze con effetti stimolanti, così da non doverne diventare dipendente, in un modo o in un altro. Ciò non significa che rifiuti i caffé che mi vengano offerti, anzi. Mi fa piacere e non dico di no se me ne viene proposto uno.
Scherzando con gli amici mi definisco un social drinker di caffè, ovvero uno che lo beve raramente, soltanto in compagnia e in momenti di svago o di divertimento. Il “ti offro un caffè” è un rito a cui pochi fanno a meno e in simpatia accetto volentieri, anche se sono preso dallo sconcerto quando sento persone che ne bevono anche più di sei in una giornata, con gli effetti sul fisico che è facile immaginare.
Apprezzo ancor di più il caffè in altre forme: dolci, creme, gelato. Con fatica riesco invece a declinare l’invito a degustare una mousse al caffè o qualche altro dessert a fine pasto, con il gusto del caffè. A casa invece la caffettiera c’è, ma è riservata al caffè degli ospiti, perché non è giusto far rinunciare al rito del mattino a chi lo cerca come abitudine per cominciare bene la giornata.

La pausa caffè è finita. Il trafiletto dedicato a Luca e alla sua azienda lo intitolai Il caffè che sveglia la rete. Quindi approfitto anche di questa poltrona per gridare a tutti, SVEGLIA!