Quando Andrea, cioè @commercialista mi ha chiesto di scrivere un post che raccontasse la storia della mia azienda, per sottolineare la potenza del web, mi è venuta subito in mente la realtà dei fatti: ossia, che io mi affiderei oggi, per le pratiche della mia impresa, più ad uno sconosciuto che seguo su twitter e facebook, piuttosto che al figlio dell’avvocato amico di papà.
Ecco. Questo è ciò che ho pensato, e non per compiacere il lavoro di un perfetto sconosciuto, ma per sottolineare l’importanza che si cela dietro alle condivisioni di pensieri personali propri di quegli imprenditori e professionisti impegnati a fare la loro impresa oggi. Vabbè, poi parlandone abbiamo optato per la formula dell’intervista che presto leggerete su mysolutionpost.it, e quindi vi lascio qui le mie riflessioni.
Si, perchè è così che in pochi anni siamo non solo riusciti a venir fuori da questa maledetta crisi che a tratti ci fa ancora paura e che sta rosicchiando pian piano le nostre imprese. Così, mostrando chi siamo. Aprendo la nostra azienda al mondo, grazie al web, e comunicando la nostra filosofia aziendale, il nostro modo di fare impresa prima ancora che il nostro prodotto.
La svolta è stata nel 2006 quando quasi per gioco abbiamo provato ad inserire sulla piattaforma ebay.it uno dei nostri prodotti. Un pacco da 150 caffè in cialde. All’epoca ancora imbustate in carta anonima, contenute in un cartone grigio, con un’etichetta a descrivere il prodotto.
Sedici euro. Lo vendemmo all’asta a sedici euro, all’ottava offerta. Oggi, quel primo cliente ebay è diventato un amico che ritroviamo puntualmente in torrefazione ad acquistare il nostro caffè. E a lui sarà per sempre riservato un trattamento di favore.
Dopo neanche sei mesi da quella prima vendita, e dopo aver rifinito le nostre inserzioni mettendo in atto tutti i nostri studi sulla comunicazione, cominciando ad impostare qualche strategia, siamo stati qualificati dallo stesso staff ebay, tra i migliori venditori della piattaforma per la categoria pmi. Di lì abbiamo capito che era la strada da seguire. Abbiamo concentrato i nostri sforzi sulla crescita nell’ecommerce, accumulando giorno dopo giorno, un gran numero di commenti positivi che oggi danno a tutti gli utenti la garanzia che portando a casa Caffè Carbonelli, non solo si affidano ad un prodotto di qualità, ma ad una alta professionalità che li accompagnerà lungo tutta l’esperienza d’acquisto. Sì, perchè online non compri soltanto; online fai un’esperienza d’acquisto. E l’esperienza fatta con noi sarà quella che il cliente gradirà di più, rispetto a tutti i nostri concorrenti. Perchè vera.
Noi il cliente lo prendiamo per mano e lo trasportiamo nel nostro mondo, nella torrefazione di caffè, qui a Napoli, o nel nostro Salotto del Caffè online (e presto anche in città), dove con un buon profumo nell’aria invitiamo tutti non solo ad ascoltarci, ma ad intervenire, a creare quel confronto necessario per capirne di più, di tutto. Perchè non ci interessa fare fatturato oggi per scomparire domani. Quello che vogliamo è piantare il nostro brand, la nostra impresa, solidamente, nella nostra difficile realtà, e farla viaggiare per il mondo. Ci stiamo riuscendo. Considerando che nel 2003 abbiamo rischiato la chiusura dell’attività, posso dire che in dieci anni abbiamo decuplicato il fatturato. Prima rendendoci conto di quali erano i nostri limiti, finendo di fare la guerra ai mulini al vento, e poi puntando sulle nostre competenze, specializzandoci, raffinando sempre più la qualità e l’immagine del nostro prodotto. E se oggi abbiamo migliaia di clienti unici fidelizzati, è perchè forse ci siamo riusciti a specializzarci. Perchè siamo tra i migliori a offrire uno tra i migliori prodotti in circolazione. Perchè possiamo anche esser bravi ad arrivare in tutti gli schermi del mondo, ma se poi il nostro prodotto non rispondesse alle aspettative che andremo a creare, allora sarebbe stato un viaggio di sola andata. Invece no, i nostri clienti ritornano. Arrivano da tutte le nostre pagine web e da tutti i nostri profili social. E soprattutto diventano nostri sostenitori. Su facebook possono essere fans o proprio nostri amici, su twitter, instagram e pinterest sono follower, su youtube possono decidere di preferire i nostri contenuti; ma quello di cui ci rendiamo conto, a prescindere dal nome con cui su ogni social vengono definiti, è che queste persone sono diventati per davvero nostri sostenitori. E che noi stiamo riuscendo non solo ad incrementare i nostri affari, ma a creare una cultura aziendale, una cultura sul prodotto, anche ad educare quel consumatore che prima acquistava nel supermercato sotto casa la classica busta di caffè macinato a mattoncino, che davvero all’assaggio non vi era neanche differenza con la polvere di mattoni. Ecco quello di cui andiamo fieri: I nostri clienti sono felici di essere gli ambasciatori del nostro prodotto in giro per il mondo, fotografandolo, facendolo vedere e consigliandolo ai propri amici.
Condividendolo: perchè il nostro caffè è il più bello di tutti, soprattutto pensando al rapporto qualità/spesa della nostra comunicazione. E gli altri potranno spendere tutti milioni del mondo con la loro comunicazione. Il nostro resterà il più bello, perchè vero. Non artificiale. Perchè le parole e le immagini con cui lo descriviamo sono vere e non studiate a tavolino dietro chissà quale strategia. Le strategie servono ad impostarla la comunicazione, ad impostare il marketing del prodotto, e tutte le dinamiche per gestire l’azienda. Siamo ottimi strateghi anche noi, ma su quei contenuti no, dietro i contenuti essenziali c’è bisogno dell’anima. Dietro il brand c’è bisogno dell’uomo. Altrimenti dopo il consumo, resta solo un po’ di polvere di caffè, la plastica che lo supporta e una vecchia pellicola con trenta secondi di riprese video in cui compare l’attorone del momento a dire quattro battute di nulla.
E.. “What else?”, che altro? Leviamo i miliardi di investimenti che i grossi brand spendono in marketing e comunicazione, e allora chiediamoci veramente what else? Che altro resta di quei brand? Il nulla. Se tutti gli altri imprenditori del settore non fossero presi dalla fame di business che li porta a creare cloni di un prodotto per un “non-mercato”, l’eredità di questi grossi brand sarebbe misurabile in milioni di macchinette da caffè a sistema chiuso. Oggetti praticamente inutili se non sfruttati sempre con lo stesso prodotto.
Vi siete mai chiesti perchè i grossi brand puntano e adottano sistemi chiusi e non scendono nel mercato globale a confrontarsi con tutti i produttori del medesimo bene? What else? Che altro dobbiamo dirvi per illuminarvi? Bisogna che prendiate tutti consapevolezza dell’importanza decisionale che ognuno di noi ha in quanto consumatore. È questo il traguardo che vogliamo raggiungere: portare il consumatore a rendersi conto che è lui che decide il mercato. Per avere una prodotto ecosostenibile è necessario che il mercato cominci a richiedere quel tipo di prodotto. E il mercato siamo noi tutti. I consumatori. Proviamo a capirlo e a non farci più manipolare da queste multinazionali che sono nella stanza dei bottoni di un’economia che oggi come oggi è alla deriva forse proprio perchè si è lasciato troppo potere a chi siede al comando in quella stanza.
Vabbè, bando alle ciance, e perdonate se mi son fatto prendere dal discorso. Ma è questa la nostra storia: è da qui che deriva la crescita del nostro nome, del nostro brand, del nostro fatturato: dalla nostra filosofia aziendale e dagli strumenti che il web ci mette a disposizione per divulgarla. Dalla pianificazione sul lungo periodo. La rinnovazione e la digitalizzazione di ciò che aveva in mente nel 1981 mio padre, quando fondò la Torrefazione Caffè Carbonelli.