“Chi tene a mamma è ricco e nun ‘o sape;
chi tene a Mamma è felice e nun l’apprezza
Pecchè l’ammore e Mamma è na ricchezza.
È comme ‘o mare ca nun fernesce mai.”
Mamma? lo diceva lei a me a ogni festa della mamma, a prendermi in giro, quasi a rinfacciarmelo, con quegli occhi dolci però, che il mio senso di colpa subito svaniva.
Non avrei mai detto di riuscire a cucinare, e invece proprio tra ieri e oggi, chissà come e perchè, mi sono dilettato ai fornelli. Ne è venuto fuori uno scialatiello allo scoglio degno dei rinomati ristorantini di marechiaro, e un cheescake bello almeno da vedere, e buono per gli amanti del caffè, e di quei sapori con quel retrogusto che non si capisce cos’è, ma che non dispiace.
Penso al post di Simon Pietro, alla lettera della sua mamma appena ci fu la notizia dell’incendio a Città della Scienza, la sua telefonata al figlio, le sue parole. Penso poi al post di Maria, il parallelismo tra l’amore e l’arte di cucinare. E non posso far altro che pensare a Lei in questo giorno, che per 31 anni non è stato altro che un giorno qualunque. Una ricorrenza come le altre con qualche smanceria e un pò di solito consumismo.
Invece quest’anno è diverso. Com’è normale che sia, d’altronde. La voce nella mente, i ricordi nel cuore, gli occhi fissi in testa, è come viverlo come sempre questo giorno. Quello che manca è il contatto, la presenza. E t’accorgi che chi tene ‘a Mamma è ricco e nun ‘o sape. Che ‘a Mamma è comme ‘o mare…
E immaginare poi i suoi occhi guardando che sto imparando a cucinare con la voglia di farlo, allevia un pò la mancanza.
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