“Buongiorno e grazie per il caffè, così buono non lo berremo mai più” Casablanca, M. Curtiz, 1942 Lui ama lei e lei ama lui. La guerra incombe e devono fuggire, ma è deciso: scapperanno insieme col treno delle cinque.
Ho visto C’è Posta per Te quando avevo 14 o 15 anni. Era la fine degli Anni Novanta, avevo appena ricevuto in regalo il mio primo collegamento a Internet (un abbonamento di tin.it per 40 ore di navigazione, una cosa commuovente) e
Non sono quello che credi ma te lo farò scoprire con calma. Oltre a tutto il resto, in Coffee and Cigarettes Jim Jarmusch sembra voler suggerire anche questa idea: nessuno è come sembra e le idee che ci facciamo su una persona
“Dovrebbero congelarlo. Dovrebbero metterlo nella vaschetta del ghiaccio e infilarci dei bastoncini. Per i bambini: così si abituano fin da subito a berlo. Un ghiacciolo di caffeina” Coffee and Cigarettes – Champagne Dal 1986 al 2003: a Jim Jarmusch sono serviti diciassette
Quanto è cinematografico il caffè? Per caso, per amore o per necessità narrative, la tazza di caffè si è saputa conquistare il suo silenzioso quanto irrinunciabile spazio sul grande schermo. Si aspetta qualcuno, si ama, ci si conosce, si litiga: e in